Vantaggi economici
Il valore etico della cremazione
Quella della cremazione è una scelta estremamente personale, che può essere dettata da numerose, differenti ragioni che spaziano dalle questioni di principio alla praticità. Ne elenchiamo alcune tra le principali:
• Si evita il processo biologico della decomposizione
• Ragioni ambientali, civili, filosofiche o estetiche
• Rifiuto del cimitero, dei riti e degli obblighi ad esso connessi, della superficie da essi occupata
• Aspirazione a un ideale ritorno al “ciclo della natura”, attraverso la dispersione delle ceneri
• Spese cimiteriali inferiori
• Più libertà di scelta sulla destinazione ultima dei propri resti
• Facilità di trasporto
Vantaggi economici
Scelta etica
Purtroppo esistono ancora dei pregiudizi nei confronti della cremazione, che ne rallentano la diffusione nel nostro Paese. Il più radicato è che la scelta cremazionista attenti al “culto dei defunti”, attenuando le attenzioni che i vivi dovrebbero avere verso i loro cari scomparsi. In realtà l’evoluzione raggiunta dalla nostra società fa comprendere che il valore del “culto” per i credenti passa soprattutto nella speranza del ricongiungimento in un’altra vita, e nella possibilità di avere un legame attraverso la preghiera, mentre per i laici è centrale il tema del ricordo, delle opere e del pensiero.
Altrettanto superato è il tema di una presunta “violenza” sul cadavere: il fuoco è un elemento naturale, così come la terra, l’aria e gli agenti biologici.
A lungo la Chiesa cattolica ha osteggiato la pratica della cremazione perché ritenuta espressione antireligiosa, atto di negazione dell’immortalità dell’anima e della resurrezione di corpi. Il veto è caduto nel 1963, ad opera di papa Paolo VI.
Due sono gli articoli del Catechismo della Chiesa cattolica in tema di sepoltura. L’art. 2300 afferma: «I corpi dei defunti devono essere trattati con rispetto e carità nella fede e nella speranza della risurrezione. La sepoltura dei morti è un’opera di misericordia corporale; rende onore ai figli di Dio, templi dello Spirito Santo». E l’art. 2301 aggiunge: «La Chiesa permette la cremazione, se tale scelta non mette in questione la fede nella risurrezione dei corpi».
Da segnalare inoltre la istruzione Ad resurgendum cum Christo (2016) della Congregazione per la dottrina della Fede, in materia di sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione. Il documento afferma che «la Chiesa non scorge ragioni dottrinali per impedire tale prassi, poiché la cremazione del cadavere non tocca l’anima e non impedisce all’onnipotenza divina di risuscitare il corpo e quindi non contiene l’oggettiva negazione della dottrina cristiana sull’immortalità dell’anima e la risurrezione dei corpi» (n° 4). Ma al successivo n° 5 stabilisce che «Le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nel cimitero o, se è il caso, in una chiesa o in un’area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica». Di conseguenza «La conservazione delle ceneri nell’abitazione domestica non è consentita» (n° 6), e «Per evitare ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista, non sia permessa la dispersione delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua o in altro modo oppure la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti, tenendo presente che per tali modi di procedere non possono essere addotte le ragioni igieniche, sociali o economiche che possono motivare la scelta della cremazione» (n° 7).
Vietano la cremazione dei defunti l’Islam e la Chiesa cristiana ortodossa. La ammettono i Valdesi e altre Chiese cristiane riformate, e anche i Testimoni di Geova, che affermano: «Nella Bibbia non si trova alcuna indicazione specifica in merito alla cremazione. E non c’è nessun comando che riguardi la sepoltura o la cremazione dei defunti. La Bibbia dice che alla morte si torna a essere polvere e, in effetti, questo è ciò che accade a un corpo quando si decompone. La cremazione semplicemente accelera questo processo riducendo il corpo in cenere, o polvere».
La Congregazione per la dottrina della fede ha risposto (con il foglio di udienza con il Santo Padre del 9 dicembre 2023) a due quesiti posti relativi alla conservazione delle ceneri dei defunti, sottoposti a cremazione.
In particolare, il primo quesito riguardava la possibilità di predisporre un luogo sacro, definito e permanente, per l’accumulo commisto e la conservazione delle ceneri dei battezzati defunti, indicando per ciascuno i dati anagrafici per non disperdere la memoria nominale.
La risposta della Congregazione è stata affermativa. Il documento ricorda che l’Istruzione “Ad resurgendum cum Christo” del 2016 afferma che le ceneri devono essere conservate in un luogo sacro, e che questa normativa conserva tutta la sua validità.
La risposta al secondo quesito riguardava la possibilità di concedere a una famiglia di separare le ceneri di un familiare e di conservarne una parte in un luogo significativo per la storia del defunto.
In questo caso, la risposta è stata più articolata. La Congregazione ha ricordato che la fede cristiana insegna che risusciteremo con la stessa identità corporea che è materiale, anche se quella materia sarà trasfigurata.
Tuttavia, questa trasformazione non implica il recupero delle identiche particelle di materia che formavano il corpo dell’essere umano. Perciò il corpo del risorto non necessariamente sarà costituito dagli stessi elementi che aveva prima di morire.
Non essendo una semplice rivivificazione del cadavere, la risurrezione può avvenire anche se il corpo è stato totalmente distrutto o disperso.
Per queste ragioni, la Congregazione ha affermato che l’autorità ecclesiastica, nel rispetto delle vigenti norme civili, può prendere in considerazione e valutare la richiesta da parte di una famiglia di conservare debitamente una minima parte delle ceneri di un loro congiunto in un luogo significativo per la storia del defunto.
Questa risposta rappresenta un passo importante nel tentativo della Chiesa di rispondere alle esigenze delle famiglie che scelgono di cremare i propri cari.
Da un lato, la Chiesa ribadisce la sua posizione tradizionale, secondo la quale le ceneri dei defunti devono essere conservate in un luogo sacro.
Dall’altro lato, la Chiesa riconosce la possibilità di conservare una parte delle ceneri in un luogo significativo per la storia del defunto, purché ciò non sia contrario alla fede cristiana.
Questa risposta è stata accolta con favore da molte famiglie che desiderano onorare la memoria dei propri cari in un modo che sia rispettoso della loro fede che delle loro tradizioni.
fonte luttoememoria.it
Il processo per la creazione
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